13/11/2012
Roma, 13 Novembre 2012
I Comuni delle Isole Minori italiane contribuiscono a scrivere il capitolo “sviluppo” per fare passare il Paese dalla crisi e dalla recessione che stiamo attraversando ad un rilancio dell’economia e dell’occupazione.
Queste erano le affermazioni contenute in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Mario Monti.
Dichiarazioni che le Isole minori italiane cercano di tradurre in atti ed azioni concrete per dare il loro contributo alla crescita del Paese anche in coerenza con quanto la stessa Unione europea va sostenendo nei regolamenti dei nuovi fondi comunitari e cioè che la crescita e lo sviluppo deve partire dal basso e dai cittadini.
Il Comune di PortoVenere ha, proprio in questi giorni, presentato ai cittadini e alla stampa il suo Accordo di valorizzazione di un Polo culturale teso a recuperare ed utilizzare immobili in dotazione dell’Agenzia del Demanio che erano abbandonati ed improduttivi.
Il Castello Doria, i Mulini a Vento, la Prima Torre Capitolare, la Cinta muraria, il Castelletto Genovese e la Batteria fortificata Umberto I, sono gli immobili oggetto dell’Accordo di valorizzazione sottoscritto tra il Comune di PortoVenere, il Ministero dei Beni ed attività culturali e l’Agenzia del Demanio.
Alcuni di essi avevano già avuto, da alcuni anni, una destinazione ad iniziative culturali e turistiche.
Con l’Accordo di valorizzazione viene creato e consolidato un Polo culturale e turistico organico che svilupperà nuova occupazione sia diretta che indotta.
L’Isola di Palmaria, in cui sono ubicati alcuni di questi gli immobili, vedrà accresciuto il suo rilievo come luogo che ospiterà importanti eventi. Diventerà una meta fruibile non solo per il suo mare e le sue coste, già famose, ma anche per i suoi eventi culturali.
La valorizzazione dei suddetti immobili metterà anche le condizioni per una destagionalizzazione del turismo e quindi per il superamento di una economia legata ad un breve periodo.
L’isola era già stata oggetto di importanti interventi infrastrutturali quali la fornitura di elettrcità, di acqua e di gas in modo continuo. Questi sono stati realizzati e sono in via di completamento con i fondi 2008/2009 specificatamente dedicati alle Isole minori.
All’interno dell’ANCIM (Associazione Nazionale Comuni Isole Minori) questo non è l’unico esempio virtuoso perché, anche negli altri 35 Comuni, l’obiettivo dello sviluppo e dell’occupazione è ben presente e si sta realizzando attraverso interventi pubblici, ed obiettivi incentrati su settori quali la riduzione dei fattori inquinanti, il risparmio energetico, che è oggetto di un Patto tra i Sindaci per contribuire alla sfida dell’Unione europea denominata 2020.
Le Isole minori hanno fatto delle sfide, per trasformare i loro punti di debolezza in fattori di sviluppo, e dell’innovazione il loro metodo di lavoro ed il loro obiettivo per competere in un contesto sempre più complesso e globalizzato.
Per questo loro agire hanno però bisogno di dialogare con Amministrazioni centrali pronte a capire questo comportamento virtuoso e soprattutto pronte ad innovare i propri comportamenti per assecondare questa spinta di dinamicità e di innovazione che i Comuni insulari vogliono realizzare.
L’accordo per la valorizzazione del Polo culturale di PortoVenere costituisce un esempio di come in tempi rapidi si sia dato attuazione alla legge sul Federalismo fiscale ed ai suoi decreti attuativi in temi di beni demaniali e come un agire snello e non burocratico possa creare nuove occasioni di crescita economica.
Segretaria Generale ANCIM
G. Usai
